15. lug, 2016

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LA CRISI IRREVERSIBILE DELLA SANITA’ ITALIANA

 

Un recente dato è passato, superficialmente, quasi sotto silenzio. Periodicamente, allo scopo di aumentare a dismisura l’età pensionabile, viene calcolata la speranza di vita ovvero la possibilità di vivere degli uomini e delle donne. Ovviamente  , grazie ai progressi della medicina, la speranza di vita aumenta determinando un ingiusto aumento dell’età pensionabile. Infatti se fortunatamente la vita media si allunga basta fare una passeggiata per vedere in che condizioni vivono molti anziani , i quali sicuramente non sono in grado di lavorare. 

L’ultima rilevazione della speranza di vita, a sorpresa, ha certificato un lieve decremento . Perché? La risposta è semplice. Negli ultimi venticinque anni la sanità italiana è stata tartassata da vari e molteplici tagli. Sono notevolmente diminuiti i medici e i paramedici, la quota di partecipazione dei cittadini alla spesa per le visite specialistiche ha raggiunto livelli assurdi, il governo Monti introduce un balzello di cinque euro a ricetta e molti medicinali sono stati inseriti nella lista dei “farmaci da banco” ovvero totalmente a carico del cittadino. Siamo arrivati al paradosso che diverse analisi, eccetto per coloro i quali essendo affetti da patologie croniche gravi hanno l’esenzione, costano di più negli ospedali pubblici che nei centri privati. La mancanza di personale aumenta notevolmente le liste di attesa una vera piaga del sistema sanitario nazionale. Chi vuole guarire è costretto a fare i controlli a pagamento, ma chi non ha i soldi rinuncia a curarsi. Il Ministero della Salute, si è particolarmente “distinta” l’alfaniana Lorenzin, fa pressioni per diminuire il numero degli esami e delle visite specialistiche. Il macabro risparmio che lo Stato “ottiene” sulla pelle dei malati in realtà si trasforma in un notevole incremento della spesa. Infatti la mancanza di cure produce nuove malattie e quando queste vengono diagnosticate, per mancanza di prevenzione, la spesa si moltiplica anche se, talvolta, non è necessaria a salvare la vita dei pazienti.

Assistiamo ad alcune procedure grottesche. Per esempio hanno stabilito di affidare i pazienti diabetici, non sottoposti a terapia con l’Insulina, al medico di base. Sarebbe come affidare l’insegnamento della matematica o del Latino all’università ad un maestro elementare, del vecchio ordinamento, perché alle magistrali hanno studiato matematica o latino.

I problemi della sanità sono gli stessi da diversi anni : interminabili liste di attesa, mancanza di personale e di posti letto negli ospedali e difficoltà di accesso alle cure per i non abbienti. I governi liberisti di centro destra o centro sinistra che si sono alternati alla guida del paese, perché di alternanza non di alternativa si tratta, non solo non risolvono i problemi, ma li aggravano. Per carità di Patria non parliamo del governo Monti non a caso sotenuto da entrambe gli schieramenti.

Noi socialisti nazionali riteniamo che lo Stato si deve occupare della salute pubblica ! La medicina non può e non deve essere un lusso ! Chi ama la propria Nazione non accetta che si muoia poiché non si è ricchi. Noi non guardiamo al modello classista degli Stati Uniti d’America. I ministri cambiamo e anche le coalizioni ma non cambia questa politica liberista per cui si possono curare solo gli abbienti. Il Socialismo Nazionale mettendo al centro l’interesse della Nazione e del popolo è l’unico in grado di attuare una svolta che ci garantisca il diritto alla salute.       

DANILO ZONGOLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA CRISI IRREVERSIBILE DELLA SANITA’ ITALIANA

 

Un recente dato è passato, superficialmente, quasi sotto silenzio. Periodicamente, allo scopo di aumentare a dismisura l’età pensionabile, viene calcolata la speranza di vita ovvero la possibilità di vivere degli uomini e delle donne. Ovviamente  , grazie ai progressi della medicina, la speranza di vita aumenta determinando un ingiusto aumento dell’età pensionabile. Infatti se fortunatamente la vita media si allunga basta fare una passeggiata per vedere in che condizioni vivono molti anziani , i quali sicuramente non sono in grado di lavorare.