22. nov, 2016

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       PUBBLICA ISTRUZIONE : CON IL REFERENDUM ARRIVA LA MANCETTA DI RENZI

La sedicente legge sulla buona scuola prevede tanti peggioramenti per i docenti senza migliorare la qualità dell’istruzione.

La legge 107 istituisce l’alternanza scuola lavoro. Ovvero gli alunni devono fare un certo numero di ore obbligatorie di tirocinio, ovviamente gratuito, presso alcune aziende. Se ciò a un senso per le scuole tecniche e professionali è ridicolo per un liceo, dove gli alunni si preparano per l’università. Infatti poiché le duecento ore annuali, per il triennio sono troppe, il lavoro viene inventato e conferenze, corsi, spettacoli e esami di lingua diventano magicamente lavoro. Inoltre l’alunno deve essere accompagnato da un docente, ma non è chiaro l’entità del rimborso spese. Quindi si corre il rischio che ci si debba rimettere anche i soldi del trasporto.

Gli insegnati che chiedono il trasferimento devono, nonostante l’anzianità fare domanda e dopo andare a colloquio con il preside, nel politicamente corretto dirigente il quale decide arbitrariamente. Il rischio è che un neo assunto, magari parente o amico di famiglia del preside, pardon dirigente, possa essere preferito a un insegnante valido e magari con una notevole anzianità.

La summentovata legge obbliga poi i docenti a fare un certo numero di corsi di aggiornamento. Molti di questi corsi non sono organizzati sulle singole discipline , ma sul metodo di studio, sulla sicurezza ovvero su argomenti validi per tutti e per nessuno. Inutile dire che spesso li organizzano i soliti noti molte volte legati ai sindacati confederali.

Mentre la Giannini e Renzi vessano in questo modo i docenti il contratto di lavoro è fermo dal 2009 e quindi da allora non vi sono aumenti salariali. Anche prima del blocco contrattuale che possiamo definire eterno i professori italiani erano tra i meno pagati d’Europa. Chiaramente non esiste una professionalità sottopagata è una contraddizione in termini.

I “signori” del governo hanno però pensato a un contentino. Viene previsto un contributo di 500 euro l’anno per acquistare libri, materiale informatico, partecipazione a corsi di aggiornamento, esclusi ovviamente le spese di vitto e alloggio perché secondo il Ministero gli insegnanti devono digiunare e dormire sotto i ponti, certificazioni linguistiche . Lo scorso anno non avendo fatto in tempo a “consegnare” la prepagata il danaro è stato versato sullo stipendio. I docenti nel mese di settembre hanno dovute presentare le relative fatture. Chi non lo ha fatto deve restituire i relativi importi. Quest’anno non si sapeva nulla. Nessuno era in grado di rispondere. Io avrei scommesso che o arrivavano entro il 4 dicembre, un giorno scelto a caso, oppure non arrivavano mai. Infatti ho avuto ragione. I soldi con una procedura laboriosa e contorta sono arrivati. Prima bisogna farsi dare le credenziali digitali da un sito; poi bisogna andare alle poste, dopo bisogna registrarsi presso un altro sito e dopo si avrà una sorta di carta virtuale. Ci mancava solo un pellegrinaggio da Padre Pio o visto i tempi a La Mecca. Si avvicina il referendum e arriva la mancetta di Renzi.

DANILO ZONGOLI