26. gen, 2020
LA CRISI DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI
Le incongruenze e le leggende sulla mancanza degli investimenti da parte dello Stato. Il volontariato può e deve collaborare ma non può sostituire l’intervento statale.
Senza alcun dubbio gli investimenti pubblici sono crollati negli ultimi 30 anni. Se nessuno nega questo, diverse sono le interpretazioni. I neoliberisti di destra e di sinistra sono concordi nel ritenere che bisogna destinare parte del denaro dedicato alle spese assistenziali e previdenziali agli investimenti. Un’attenta analisi della situazione dimostra che questa ipotesi è del tutto infondata! I salari italiani sono sempre più bassi. I redditi dei pensionati sono altrettanto, mediamente inadeguati. Siamo arrivati alla vergogna di permettere di andare in pensione solo a 67 anni con un perverso sistema, temporaneamente bloccato, di collegamento dell’età pensionistica con la speranza di vita. Il sistema contributivo rappresenta una palese ingiustizia e rischia di diventare drammatico nel caso l’inflazione, come negli anni settanta, tornasse a salire. Il ritorno al sistema contributivo e ripotare il massimo degli anni pensionistici a 41 anni, non la pseudo quota cento che il pd e Renzi vorrebbero abolire o trasformare in quota 102 con una notevole riduzione dell’assegno, avrebbe significato cancellare la legge Fornero come pure è stato promesso in campagna elettorale.
Purtroppo molti italiani rinunciano a curarsi per mancanza di soldi. Tutti i governi dichiarano di ridurre le vergognose liste di attesa ma il risultato è zero! Molti problemi vengono risolti dal volontariato. I volontari possono e debbono aiutare lo Stato, ma, in nessun caso, possono sostituirlo. Abbiamo pubblicato una splendida fotografia di una ragazza volontaria e patriota. Il nodo della questione è il seguente senza l’amore di Patria il volontariato e l’attenzione per l’ambiente sono molto fragili. Il volontariato nella Penisola ha delle radici nel Risorgimento. I giovani italiani che combattevano per l’Unità e contro l’occupazione straniera, comprese molte donne, saranno un esempio per i ragazzi della Croce Rossa e di altre organizzazioni. Lo scorso anno abbiamo celebrato i cento anni dell’impresa fiumana. Molti italiani soprattutto giovani risposero all’appello del Vate per liberare la città del Carnaro. Molti di questi volontari militarono, in seguito nella Croce Rossa e spinti da una dedizione per l’Italia e per gli italiani si adoperarono, collaborando con le strutture statali per aiutare i bisognosi. Peraltro senza bisogno di crediti formativi e di altri riconoscimenti. L’identità nazionale promuove il volontariato che lo Stato dovrebbe valorizzare. Recentemente il Ministro Di Maio durante il suo discorso, autoreferenziale, di commiato dalla carica di “capo politico” pentastellato ha fatto un quadro positivo della situazione italiana: peccato che nessuno se ne sia accorto. Risulta, quindi chiaro che tagli allo Stato sociale non si possono fare. Se allargassimo il discorso agli altri paesi della Unione Europea la situazione è analoga. Sfatiamo una leggenda quella relativa ai fondi europei. Infatti l’Italia è uno dei paesi che paga di più e riceve di meno. Qualche “esperto” sostiene che se sfruttassimo meglio i fondi strutturali di Bruxelles avremmo risolto i nostri problemi. Certo meglio averli ma non è questo che risolverà i nostri problemi. Questi fondi sono insufficienti e premiano gli interessi franco-tedeschi. La verità è che senza SOVRANITA’ MONETARIA, come insegnava il compianto prof. Auriti, non avremo mai la prosperità. Chi è il” padrone” dell’euro? La BCE è un insieme di banche private che ci prestano valuta rendendoci debitori e impedendoci di fare quelle grandi opere che in passato hanno reso prospera l’Italia e l’Europa. Oggi non siamo in grado di realizzare un piano come quelli delle bonifiche e delle ferrovie realizzati negli anni trenta oppure la rete autostradale costruita nel secondo dopoguerra per non parlare delle infrastrutture scolastiche che ogni governo a parole promette di fare. Lo Stato deve avere il diritto dovere di stampare valuta; il resto è becero liberismo!
DANILO ZONGOLI
26. gen, 2020